La dissecazione delle arterie vertebrali può avere un’origine spontanea o essere la conseguenza di traumi, anche lievi, come i microtraumi cervicali di natura occupazionale o sportiva, oppure derivare da manovre chiropratiche, bruschi movimenti del capo o stiramenti del vaso. Inoltre, fattori genetici e malattie del tessuto connettivo possono predisporre a questa condizione.
Anatomicamente, i segmenti più frequentemente coinvolti nella dissecazione sono il tratto pretrasversario (V1) e il tratto V3. Questi segmenti sono maggiormente esposti a movimenti e sollecitazioni meccaniche, poiché presentano una protezione anatomica inferiore rispetto agli altri tratti dell’arteria vertebrale.
La dissecazione dell’arteria vertebrale è una patologia relativamente rara se consideriamo l’incidenza globale della dissecazione dei tronchi sovraortici (arterie carotidi e vertebrali), che è stimata a 2,6 casi su 100.000 abitanti all’anno. La carotide è infatti più frequentemente coinvolta, rendendo la dissecazione vertebrale un evento meno comune.
Meccanismo patogenetico
La dissecazione interessa più spesso lo strato interno (intima) della parete arteriosa, causando la formazione di un ematoma intramurale che può evolvere verso una stenosi o un’occlusione del vaso. Più raramente, lo strato subavventiziale è coinvolto, portando alla formazione di uno pseudoaneurisma con rischio di rottura.
Manifestazioni cliniche
I segni e i sintomi della dissecazione dell’arteria vertebrale possono essere suddivisi in due categorie principali:
- Manifestazioni ischemiche: Indicative di coinvolgimento del circolo posteriore, queste possono includere la sindrome di Wallenberg (infarto laterale del midollo allungato) e infarti cerebellari. Gli attacchi ischemici transitori (TIA) sono meno comuni rispetto alla dissecazione carotidea. Inoltre, è possibile che si verifichi un infarto midollare cervicale.
- Sintomi e segni locali: Cervicalgia e/o cefalea posteriore, generalmente localizzata in modo ipsilaterale rispetto alla dissecazione, o talvolta diffusa. In rari casi, si può verificare una radiculopatia cervicale, in particolare a livello C5-C6.
Quando la dissecazione coinvolge il segmento intracranico dell’arteria vertebrale, l’esordio può essere caratterizzato da un’emorragia subaracnoidea, dovuta all’estensione dell’ematoma intramurale attraverso l’avventizia, un fenomeno favorito dall’assottigliamento della tunica media a quel livello.
Diagnosi
La diagnosi di dissecazione vertebrale attraverso ecocolor Doppler risulta complessa. Sebbene questa metodica sia sensibile, presenta una specificità limitata. Nella maggior parte dei casi, si possono osservare alterazioni emodinamiche aspecifiche, come l’assenza di flusso, flussi ad alte resistenze o ridotti nei segmenti pretrasversari (V1) e intratrasversari (V2), indicativi di un restringimento distale. Tuttavia, la visualizzazione diretta di segni morfologici caratteristici, come il flap o l’ematoma intramurale, è rara e richiede un’alta competenza dell’operatore.
Nonostante le difficoltà diagnostiche, l’ecocolor Doppler dei tronchi sovraortici (TSA) rappresenta l’indagine di prima linea in presenza di cefalea posteriore e cervicalgia acuta. Successivamente, la diagnosi può essere confermata attraverso esami di imaging avanzati, quali angio-TC o angio-RM. Nei casi di incertezza diagnostica persistente, l’angiografia convenzionale può essere considerata per una valutazione più approfondita.
Copyright (c) 2024 Massimiliano Devetak. Tutti i diritti riservati.